Il 27 ottobre 2019 è iniziato il Giubileo della Cattedrale di Tivoli, in occasione del 350° Anniversario della sua Dedicazione. Inizialmente previsto della durata di un anno, è stato prorogato dalla Penitenzieria Apostolica fino al 27 ottobre 2021: si potrà ancora ottenere l’indulgenza plenaria per quanti si recheranno nel nostro Duomo, singolarmente o in gruppo, osservando alcune condizioni. In questo articolo spiegheremo brevemente tutto quello che c’è da sapere sull’avvenimento.
Innanzitutto, Perché un Giubileo straordinario a Tivoli? È nella facoltà delle Chiese locali richiedere alla Santa Sede l’autorizzazione a celebrare un Giubileo diocesano (quindi, nel nostro caso, limitato alla sola Diocesi Tiburtina, e ovviamente distinto da quello universale che cade di norma ogni 25 anni e che viene indetto dal Papa). Questa richiesta, come ha spiegato il Vescovo Parmeggiani nella sua Lettera di indizione, è stata accolta da Papa Francesco “per accrescere la santità dei fedeli e la salvezza delle anime” con un decreto della Penitenzieria Apostolica.
Che cos’è la Dedicazione della Cattedrale? Il 27 ottobre del 1669 l’allora Vescovo di Tivoli, il cardinale Marcello Santacroce, eseguì il rito della Dedicazione dell’appena ricostruita Basilica di San Lorenzo, consistente in particolare nell’unzione dei muri (segnati con le croci che si possono ancora vedere) per significare la definitiva consacrazione dell’edificio di culto a Dio. La Cattedrale, infatti, rappresenta il luogo visibile in cui Dio raduna il suo Popolo santo, lo guida attraverso il Vescovo e lo nutre spiritualmente alla sua mensa eucaristica. Da quel giorno sono trascorsi esattamente 350 anni, quindi la ricorrenza è molto importante per la nostra Chiesa.
Che cos’è “l’indulgenza plenaria”? L’indulgenza plenaria è un termine teologico, nato nel medioevo, per indicare un particolare tipo di perdono del quale può beneficiare ogni fedele a determinate indicazioni. Ogni peccato commesso, infatti, porta con sé una colpa e una pena. La colpa viene cancellata nel sacramento della Confessione, che ci riammette nuovamente alla relazione di amicizia piena con Dio, mentre la pena (che è essenzialmente la riparazione del danno causato dal peccato) deve essere scontata in qualche modo (penitenza, preghiera, opere di carità, anticamente anche lunghi pellegrinaggi, ecc.). Pertanto l’indulgenza plenaria è, come dice il termine, la completa remissione della pena dovuta ai peccati già perdonati da Dio nella Confessione.
Come si ottiene l’indulgenza plenaria? Il nostro Vescovo Mauro ha stabilito le condizioni per ottenere l’indulgenza plenaria (lucrare è il termine tecnico). Leggiamo nella sua Lettera che occorrono le consuete condizioni della Chiesa: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera per le intenzioni del Sommo Pontefice. L’indulgenza, ha spiegato, “potrà essere lucrata dai fedeli spinti da vera penitenza e carità dal giorno 27 ottobre 2019 al giorno 27 ottobre 2020 (prorogato al 27 ottobre 2021, ndr), e che i fedeli potranno applicare anche in suffragio alle anime dei fedeli del Purgatorio, se si recheranno in pellegrinaggio alla Chiesa Cattedrale tiburtina e lì parteciperanno devotamente alle celebrazioni giubilari, o almeno sosteranno per uno spazio di tempo congruo dedicandosi a pie meditazioni, concludendo con la Preghiera del Signore, il Simbolo della Fede e le invocazioni alla Beata Vergine Maria e al Santo Martire San Lorenzo. Gli anziani, i malati e tutti coloro che per grave causa saranno impediti ad uscire di casa, potranno ugualmente ottenere l’Indulgenza Plenaria, con il completo distacco da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere, appena possibile, le tre consuete condizioni, se si uniranno spiritualmente alle celebrazioni giubilari offrendo a Dio misericordioso le loro preghiere, i loro dolori e le sofferenze della loro vita”.