Una voce inconfondibile, fino a pochi anni fa, si alzava in volo come una colomba nella navata del Duomo, quando l’immagine della Madonna di Quintiliolo entrava in Cattedrale tra due ali di folla commossa. Era quella di Filomena Meucci, una parrocchiana devota e dal carattere forte, che in gioventù aveva conosciuto padre Pio e, su consiglio di lui, si era sposata. Quando ancora si cantava in cima alle cantorie barocche aveva fatto parte del coro della Cattedrale come soprano, e proprio il dono di una voce squillante Filomena lo metteva a frutto nella festa più sentita dell’anno. Tra confraternite che arrivavano, bande che suonavano in piazza e folle che premevano al seguito della processione, il trambusto era tanto. Ma lei si metteva vicinissima al portale d’ingresso e, non appena la macchina trionfale portata dai butteri superava la soglia, gridava “Evviva Maria!” con tutto il fiato che aveva. Tante voci che prima si trattenevano per l’emozione si univano a quel saluto e tante lacrime scendevano come una liberazione. L’anno scorso Filomena ci ha lasciato e la nostra speranza è che ora sia in cielo accanto alla Madre che ha tanto amato. (a.m.)